FAQ2025-04-02T21:45:54+02:00

Ultimo Aggiornamento il 10 Luglio 2024

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Quante arnie ci vogliono per vivere di apicoltura?2025-04-02T21:47:17+02:00

Non esiste un numero fisso di alveari valido per tutti, poiché la redditività dipende da molteplici fattori:

  1. Tipologia di miele e mercato di vendita

    • Alcune varietà di miele (es. miele di acacia, di castagno, di agrumi, o mieli uniflorali rari) spuntano prezzi più alti.

    • Canali di vendita differenti (vendita diretta, negozi specializzati, grande distribuzione, e-commerce) possono incidere molto sul margine di guadagno.

  2. Resa media per alveare

    • La produzione di miele annua per arnia varia in base alla zona geografica, al clima, ai flussi nettariferi disponibili, alla tecnica apistica e al tipo di flora.

    • In alcune aree particolarmente favorevoli si possono superare i 30-40 kg di miele per alveare all’anno, mentre in altre aree, o in annate sfavorevoli, si può scendere a 10-15 kg per alveare (o anche meno).

  3. Costo di gestione per alveare

    • Mangimi di soccorso (se necessari), attrezzature, trattamenti contro la varroa, manutenzione e rinnovo dei favi, spostamenti per il nomadismo, eventuali costi di manodopera esterna.

  4. Modello di business

    • Vendita di miele sfuso all’ingrosso vs. confezionato con proprio marchio.

    • Produzione di altri prodotti apistici (pappa reale, propoli, polline, cera, api regine).

    • Attività collaterali come apiturismo, corsi di formazione, servizi d’impollinazione e altro ancora.

  5. Sostenibilità economica desiderata

    • “Vivere di apicoltura” può significare coprire interamente il proprio fabbisogno economico con i guadagni derivanti dall’attività. Questo requisito è molto personale, poiché dipende dal costo della vita, dalle spese fisse e dallo stile di vita di ciascuno.

Numeri indicativi

  • Fino a 50 arnie:
    Spesso considerato un livello hobbistico o semi-professionale; può generare un’integrazione del reddito, ma raramente sufficiente a coprire completamente le spese familiari, salvo situazioni molto particolari (mieli molto pregiati, filiera corta, ecc.).

  • Tra 100 e 200 arnie:
    Molti apicoltori a tempo parziale o piccoli professionisti si collocano in questo range. Con una buona gestione e con flussi nettariferi favorevoli, si può ottenere un reddito interessante, ma spesso è ancora necessario un secondo lavoro o una qualche forma di diversificazione (es. vendita di altri prodotti agricoli).

  • Oltre 200 arnie:
    Spesso considerato un punto di partenza per l’apicoltura professionale o a tempo pieno. Ovviamente, più si sale di numero, più diventa essenziale una struttura organizzata (attrezzature, mezzi per il nomadismo, locali idonei per la smielatura, rete di vendita). In tal caso, con buoni rendimenti per arnia e un mercato consolidato, è possibile coprire i costi di produzione e assicurarsi uno stipendio.

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